lunedì 29 novembre 2010

Grazie Anobii

Con un mese di anticipo ho portato a termine la mia sfida Lettori extralarge 2010, una delle tante a cui potevano iscriversi gli anobiani del gruppo Readers challenge.
Mi ero posta l'obiettivo di 60 libri letti in un anno e proprio oggi ho raggiunto il traguardo (e rilancio di 5)
Piccola, ma piacevolissima soddisfazione!
Ringrazio il genio che ha inventato questo sito utile e divertente che mi ha permesso:
- di leggere una marea di recensioni oneste;
- di confrontare la mia libreria con quelle di amici reali e vicini conosciuti on line traendo spunti originali per nuove letture;
- di scoprire autori e editori nuovi;
- di scambiare libri doppi o non amati con altri (sempre in ottime condizioni) rimessi in circolo per gli stessi motivi da altri utenti , pagando solo l'euro e 28 centesimi della spedizione con piego di libri
- di conoscere, per ora solo  virtualmente, persone simpatiche e interessanti;
- di catalogare tutti i libri che ho in casa (e purtroppo accorgermi che ne compro molti più di quanti riesca a leggerne;
- di tenere una wishlist utile per gli scambi di cui sopra e stampabile prima dei passaggi in libreria;
- di partecipare a sfide interessanti, come quella che ha dato lo spunto di quest post.
GRAZIE ANOBII!!
Un unico appunto: ma perchè il sito salva le modifiche e in genere carica le pagine con velocità bradipesca??
Ciao a tutti

venerdì 26 novembre 2010

Smettere di fumare

Sono una tabagista incallita, da un pacchetto di Gauloises rosse al giorno..e non me ne vanto certo.
Qualche anno fa sono riuscita a smettere. Così, da un giorno all'altro e senza aiuto di cerotti, agopuntura o altro. Semplicemente mi ero stancata di fumare e, complice un viaggio aereo di 12 ore verso Hong Kong, ho cominciato un lungo periodo di astinenza.
All'inizio non è stato facile, ma dopo un po' non mi è pesato più non accendermi la zizza neanche nei momenti topici tipo il dopo-caffè, la chiacchiera con amiche e neppure il post cenone natalizio!
6 mesi dopo il caso ha voluto che rimanessi incinta e, tra gravidanza, allattamento e primi mesi , la sigaretta era l'ultimo dei miei pensieri. Poi abbiamo deciso di cercare subito il secondo (la prima aveva 8 mesi) e fortunatamente non si è fatto attendere, così dopo un mese la pancia ha ricominciato a crescere e con nuovo impanzamento e nuovo allattamento la sigaretta è rimasta a distanza.
E così sono passati 4 anni no smoking ma poi, quando ormai pensavo di essere fuori dal tunnel del fumo, il richiamo della nicotina è tornato a farsi sentire fortemente.
Mi sono ritrovata più volte a sognare di farmi qualche tiro a scrocco, risvegliandomi con profondi sensi di colpa immediatamente seguiti da grande sollievo al rendermi conto che si trattava solo di un sogno.
Poi papà è stato male e contemporaneamente mi sono iscritta a un corso di counselling. L'enorme tensione per la salute del primo e lo scombussolamento psicologico causatomi dal secondo sono andati a braccetto e hanno sconfitto facilmente la debole difesa della mia forza di volontà, già in fase calante.
Ho scroccato per pochissimo, poi ho ricominciato a comprarmi il pacchetto e da lì a una settimana ero tranquillamente tornata a fumare una ventina di sigarette al giorno.
Da allora sono passati 2 anni e mezzo e non sono più riuscita a trovare la voglia di smettere. Non parlo neanche di forza, quella servirebbe se avessi almeno l'intenzione, ma proprio non ce l'ho.
Ho un compagno che ha la fortuna di fumare pochissimo che mi riprende per la mia schiavitù, una figlia che mi sgrida e mi rinfaccia che lei il ciuccio l'ha tolto (mi vergogno molto a confessarlo, ma ai tempi le avevo detto che al suo abbandono del ciuccio sarebbe corrisposto il mio abbondono del tubetto malefico.. NO COMMENT).
Ma nonostante le pressioni di due tra le persone a cui tengo di più..adesso non mi va.
Ma non mi rassegno e spero che quella stanchezza da fumo che mi colse all'improvviso anni fa possa ri-palesarsi e spingermi a abbandonare ancora il vizio.
Perchè purtroppo fare la conta dei mille motivi per cui dovrei smettere non mi basta. Con la capoccia lo so bene, ma la stessa capoccia si rifiuta di contemplare al momento l'eventualità di darci un taglio.
Qualcuno ha magari qualche suggerimento per spingere la suddetta capoccia a farci invece un pensierino in tempi brevi (perchè se dovessi arrivare a 70 anni ancora tabagista, le motivazioni per smettere diventerebbero poco cogenti)?
Ciao!

lunedì 22 novembre 2010

Modulo o tempo pieno?

Caspita! Solo ieri (beh, l'altroieri al massimo...) ho atteso trepidante l'esposizione delle graduatorie sul sito del Comune di Milano, per sapere se avessero o meno accettato al nido la tugnella e già mi trovo a dover decidere del suo futuro nella scuola elementare.
Sul dove, almeno, non ho incertezze. Frequenterà le elementari nello stesso edificio in cui adesso frequenta la materna.
Ma da qui parte un albero delle decisioni ramificato e, al momento, con le propaggini legnose immerse nella nebbia.
Farla restare il pomeriggio per 3 volte alla settimana (questo benedetto modulo) o tutti i giorni?
Le mamme esperte mi dicono che dipende dalle maestre a disposizione per una o per l'altra opzione.
Bene!! Peccato che  l'assegnazione ci sarà dopo che avrò preso la fatidica scelta.
E, soprattutto, la mia scelta non dipende solo dalla maestra.
Tre volte alla settimana in cui devo organizzare il modo per andarla a prendere alle 13, non sono per niente uno scherzo, anzi!!
Io esco alle 15.30, spesso anche molto dopo. Già adesso riesco ad essere davanti al portone della scuola al max 3 gg alla settimana..e per ora si parla delle16,30, non delle 13.
Coinvolgo le nonne? La tata?
Le prime non sono in grado di garantire recuperi continuativi più volte alla settimana. Hanno loro impegni e una certa età..
La seconda è una santa donna che io benedico quotidianamente, ma cosa fanno insieme tre pomeriggi alla settimana? I compiti non è pensabile, data la conoscenza ancora approssimativa dell'italiano da parte della fanciulla in questione. Giocano in casa per ore? Si attacca alla TV?
Poi c'è comunque il fratellino che sarebbe ancora alla materna e continuerebbe quindi a uscire alle 16.30..che faccio la smezzo, quando io non ce la faccio??
E così penso di aver maturato scelta definitiva e accendo il "tempo pieno". Poi me la immagino per 8 ore a scuola e mi chiedo se non si stancherà o se non sarà palloso, se non proprio una tortura in caso di maestra incompetente o poco umana o con la quale semplicemente magari mia figlia non dovesse trovarsi o con programmi senza laboratori, uscite, compresenze...
E mi viene in mente l'articolo di Elasti letto qualche giorno fa su D di Repubblica e mi viene la malinconoia pensando alla scuola italiana attuale.
In definitiva SE avessi certezza di maestra valida e SE avessi certezza di programmazione completa, ampia, diversificata, non avrei dubbi e le farei fare tempo pieno.
MA queste certezze le avrò solo a settembre dell'anno prossimo quando si sapranno gli abbinamenti classi-maestre e quando scoprirò cosa queste ultime riusciranno a fare con i fondi a disposizione della scuola.
QUINDI sono nella merda e devo decidere a capocchia.
AAAAAAAAAAAAAARGH!!

venerdì 19 novembre 2010

LIBRO Francesco Guccini- Non so che viso avesse. Che fregatura!!

Sarebbe stato serio ed onesto da parte di Mondadori specificare che si tratta sì di una autobiografia di Guccini, ma solo per metà delle pagine, mentre le restanti sono scritte da altro autore che neanche è citato in copertina.
Insomma una mezza truffa per chi si aspetta un libro sostanzioso tutto scritto dal cantautore.
Alla fregatura si somma la delusione leggendo capitoletti scritti con una prosa banalotta e ripetitiva che mi fa male pensare sia farina del sacco del mio amato Guccio e mi rimane speranza che, almeno!, egli non avesse intenzione di pubblicare, non in questo modo raffazzonato!
E' stato coinvolto in un'operazione commerciale a sua insaputa? Hanno messo insieme un'accozzaglia di suoi scritti sparsi senza revisione (quante ripetizioni!!)?? Non mi dite che ha voluto approfittare dei suoi ammiratori pronti a spendere 18 euro per sapere qualcosa in più su di lui. Non mi dite che uno che scrive versi cesellati, con una profonda attenzione alla scelta di ogni vocabolo, possa mettere insieme un'autobiografia così "stitica".
E poi i suoi ammiratori non scopriranno molto di nuovo e solo i più fervidi e più colti potranno godersi le pagine scritte dall'italianista Bertoni che io, fervida ammiratrice sì, ma evidentemente un po' rozzona, ho abbandonato con uno sbadiglio dopo scorsa veloce.
Per chi vuole provare l'esperienza, lo metto tra i miei scambiabili su Anobii

giovedì 18 novembre 2010

Segnali di vecchiaia

A parte la faccia che ci mette più tempo a riprendere connotati normali e rimane stropicciata fino all'arrivo in ufficio, quando vent'anni fa dopo nottate epiche mi svegliavo comunque liscia.
A parte il fatto che mi diano ormai sempre del lei (e in questo avere bimbi vicino non aiuta, se intuiscono che non sei la baby sitter, scatta subito il "prego signora")
A parte il dover uscire per aperitivo o per cena e non oltre, se voglio fare serata ..che se sono ancora in casa alle 2230 non mi tirano più fuori manco con le bombe.
A parte l'impossibilità ormai assodata di reggere un film al secondo spettacolo (vedi punto sopra).
A parte l'accorgersi che si è capaci di rispondere ai quiz solo perchè riguardano avvenimenti che ho vissuto e non perchè sono particolarmente colta.
A parte scoprire che i nipotini visti nascere sono diventati maggiorenni.
A parte non riuscire più a mangiare le peggiori nefandezze alimentari senza pagare con interessi il giorno dopo.
A parte questo e molto altro (che non mi viene in mente proprio perchè è quasi mezzanotte e il mononeurone avvizzito sta tirando gli ultimi, altro segnale evidente di vecchiaia) aggiungo che avere una figlia di 5 anni che alle 23 è ancora vispa, mentre io ho l'occhio a mezz'asta, è chiaramente segnale di vecchiaia, nonchè  di passaggio di testimone.
Lei pronta per serate folli e albe sulla spiaggia..io pronta per la Baggina (link a Wikipedia per i non milanesi)!!
ps per fortuna di solito crolla alle 21/2130. Ma questa settimana, invece, rimane sveglia a lungo a chiacchierare con le bambole nel letto.
Mi rimane speranza che sia eccezione e non segnale di vecchiaia mia e di precoce attivismo serale suo.
Sperem!

mercoledì 17 novembre 2010

Machedavvero non sono l'unica nonsolomamma??

Amo leggere, lavoro su internet e sono mamma interessata alle dinamiche della maternità, inevitabile che finissi su qualche mommyblog per vedere cosa pensano/scrivono le mamme che li hanno aperti.
Ovviamente, così come avviene tra le mamme reali, c'è ampia varietà di gestione dell'"affaire maternitè" (dal primo giorno di impanzamento, e anche prima, a tutto quello che segue) tra le mamme virtuali.
Ho frequentato parecchio una sezione del forum mamme in attesa di Alfemminile anni fa e già allora avevo notato come in rete si riproducessero le stesse differenze, talvolta anche enormi, esistenti nel reale tra mamme. Col grosso vantaggio di poter entrare in contatto con un campione di donne molto più ampio di quello composto da amiche, vicine di casa, mamme di compagni del nido, mamme dei giardinetti e quindi la possibilità di trovare qualcuna che gestisca/percepisca l'essere mamma in modo affine al nostro cresce esponenzialmente.
E difatti mi sono imbattuta in blogger capaci di descrivere in maniera intelligente e simpatica proprio i pensieri che dal giorno dello stick con due lineette si sono affastellati nella mia capoccia.
Una di queste è Chiara, di Machedavvero, anche autrice del libro "Quello che le mamme non dicono" che ho appena finito di leggere. Che dire? Fatte le ovvie tare a esperienze per forza di cose diverse, mi ci sono ritrovata parecchio.
In particolare in quel desiderio di non voler cambiare del tutto, di non snaturarsi perdendo quello che ero "prima". Convivo senza troppi sensi di colpa col mio essere nonsolomamma (che è altro blog interessante e affine a me) e per spiegare meglio il mio sentire, citerò direttamente le parole di Chiara, che tanto bene lo esprimono:
Per me era impossibile amare una vita che si richiudeva su se stessa, che rimbalzava le sue motivazioni sulle pareti di una casa, immersa nella lentezza, che considerava tutto il resto - compresa la mia persona- un dettaglio trascurabile. Capivo che per rendere felice la Polpetta (NB Anch'io chiamo così mia figlia!!) dovevo prima di tutto essere una persona felice, e se per esserlo dovevo mantenere dei margini di libertà, allora libertà e maternità avrebbero finalmente trovato un equilibrio.
Ciao!

martedì 16 novembre 2010

Sono una Net Clipper!!

Ecco che dopo due anni e mezzo so finalmente che lavoro faccio. Dopo aver spiegato con lunghi giri di parole a mia madre (che a fatica si è rassegnata da pochi anni al cellulare- usato solo per telefonare- e non ha mai usato un pc) quale sia il mio lavoro e dopo aver provato a fare altrettanto con altri...ecco finalmente un nome che mi qualifica.
Io sono una Net Clipper!!
Basta dire che mi occupo di analizzare la reputazione on line delle aziende attraverso la lettura di CGM che le riguardano. Basta vedere le amiche sgranare gli occhi quando dico che mi occupo di web reputation . Basta dire che sono una lettrice e poi dover spiegare che non lavoro in Università e nemmeno in una casa editrice (per la seconda, aggiungo purtroppo!).
Ecco finalmente una definizione breve, chiara, e pure simpatica.
Grazie Extrapola (azienda che ha coniato il nome della mia professione attuale, scoperta da me per caso mentre ero "alla ricerca di me stessa" in rete. NON  lavoro per loro) per avermi dato un nome!!

domenica 14 novembre 2010

Ma lascia stare ma chi te lo fa fare

era il titolo di una canzoncina non particolarmente memorabile che una cantante altrettanto poco memorabile portò a Sanremo nel lontano 1981 (e qui i coetanei e oltre possono intuire la mia età).
Ma è anche il pensiero che viene in mente a me, mentre mi accingo a intraprendere questo viaggio nella blogosfera. Viaggio che mi vede in giro già da qualche anno, ma sempre nel ruolo passivo della lettrice/analista, visto che per lavoro leggo blog di tutti i tipi ogni giorno, ma che da oggi vorrei diventasse anche percorso più personale.
Ho passato giorni (e pure parecchie sere) a leggere post molto interessanti ma anche post banalotti e inutili,  scritti da autori che meriterebbero la pubblicazione cartacea, ma anche da tanti che meriterebbero la gogna davanti a una scuola elementare, colpiti a ripetizione da voluminosi vocabolari (tempo pochi anni, forse da Ipad contenenti relativa applicazione).
E alla fine alla domanda con cui ho iniziato il post mi sono risposta: perchè no?
Senza pretese di essere letta, ma giusto per sfogare la mia voglia di tenere memoria del mio presente, delle mie azioni e dei miei pensieri.
Lo so che potrei tenere un blog privato, ma non mi va di precludermi la (remota) possibilità di condivisione delle cose di cui sopra con qualche navigante del mare internettaro.
Caspita,  mi sono già annoiata da sola, e non ho neanche spiegato il perchè del nome che ho dato al mio blog!
Se la mia pigrizia atavica me lo permetterà, potrei anche farlo nei prossimi giorni. Oppure, forse tra mesi e mesi   ripasserò di qui (dopo essermi fatta mandare la password, che avrò ovviamente dimetnicato) e  mi renderò conto che non ho tempo e energie per aggiornare il blog (che nessuno nel frattempo avrà visitato) . Mi verrà un po' di sconforto per un progetto nato e morto per mancanza di attenzioni poco dopo, mi darò della cazzona per i miei soliti entusiasmi a cerino...e camperò benissimo lo stesso segnandomi le cose sulla Molesquine. Chi vivrà vedrà
ciao!