mercoledì 17 novembre 2010

Machedavvero non sono l'unica nonsolomamma??

Amo leggere, lavoro su internet e sono mamma interessata alle dinamiche della maternità, inevitabile che finissi su qualche mommyblog per vedere cosa pensano/scrivono le mamme che li hanno aperti.
Ovviamente, così come avviene tra le mamme reali, c'è ampia varietà di gestione dell'"affaire maternitè" (dal primo giorno di impanzamento, e anche prima, a tutto quello che segue) tra le mamme virtuali.
Ho frequentato parecchio una sezione del forum mamme in attesa di Alfemminile anni fa e già allora avevo notato come in rete si riproducessero le stesse differenze, talvolta anche enormi, esistenti nel reale tra mamme. Col grosso vantaggio di poter entrare in contatto con un campione di donne molto più ampio di quello composto da amiche, vicine di casa, mamme di compagni del nido, mamme dei giardinetti e quindi la possibilità di trovare qualcuna che gestisca/percepisca l'essere mamma in modo affine al nostro cresce esponenzialmente.
E difatti mi sono imbattuta in blogger capaci di descrivere in maniera intelligente e simpatica proprio i pensieri che dal giorno dello stick con due lineette si sono affastellati nella mia capoccia.
Una di queste è Chiara, di Machedavvero, anche autrice del libro "Quello che le mamme non dicono" che ho appena finito di leggere. Che dire? Fatte le ovvie tare a esperienze per forza di cose diverse, mi ci sono ritrovata parecchio.
In particolare in quel desiderio di non voler cambiare del tutto, di non snaturarsi perdendo quello che ero "prima". Convivo senza troppi sensi di colpa col mio essere nonsolomamma (che è altro blog interessante e affine a me) e per spiegare meglio il mio sentire, citerò direttamente le parole di Chiara, che tanto bene lo esprimono:
Per me era impossibile amare una vita che si richiudeva su se stessa, che rimbalzava le sue motivazioni sulle pareti di una casa, immersa nella lentezza, che considerava tutto il resto - compresa la mia persona- un dettaglio trascurabile. Capivo che per rendere felice la Polpetta (NB Anch'io chiamo così mia figlia!!) dovevo prima di tutto essere una persona felice, e se per esserlo dovevo mantenere dei margini di libertà, allora libertà e maternità avrebbero finalmente trovato un equilibrio.
Ciao!

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