giovedì 28 luglio 2011

Mamma part time e sensi di colpa

Che sono una mamma non certo a tutto tondo l'ho raccontato nel mio profilo qui di fianco e di recente anche in un'intervista con Panzallaria che potete vedere qui.
Essere mamma part time è la mia ancora di salvezza, la mia diversificazione del rischio, forse la mia unica chance di sostenere un ruolo per il quale non mi sono mai sentita portata...ma a volte mi assalgono i dubbi!!


Ad esempio ora che i tugnelli sono in Romagna con nonna e cugini e io li raggiungo nei fine settimana e mi accorgo che nei quasi 5 giorni in cui non li vedo sto benone, non mi mancano e non sento neanche il bisogno di chiamarli. Sul fatto di non telefonare potrei aprire ampia parentesi soffermandomi sul mio rapporto molto conflittuale con la cornetta, ma è tema lungo che magari affronterò poi.
Rimane comunque il mio stare bene a Milano dove lavoro senza patemi da recuperi all'asilo, accompagnamenti vari, preparazione di cene, recupero baby sitter per organizzare una sera fuori..
Posso decidere all'ultimo momento cosa fare, posso accettare un invito in extremis, posso  aprire il frigo e trovarlo vuoto prima di cena e scendere a comprare qualcosa o decidere di prenotare cenetta col mio compagno. Quando ho del tempo libero, posso andare in palestra, fare una passeggiata, fare shopping, prendere un caffè con un'amica, perchè in questo periodo i momenti in cui non lavoro sono veramente liberi e solo miei.
Poi però l'amica della pausa caffè mi chiede "Ma a te non mancano tantissimo i bambini???" ed ecco che le mie certezze si sfaldano!! No che non mi mancano, perbacco!! Sto senza di loro dalla domenica sera al venerdì pomeriggio e, per me come sono fatta io, non è una tragedia, anzi!
Ma il tarlo del dubbio si insinua: Sono fatta male? Dovrebbero mancarmi? Dovrei godermela meno e soffrire di "nostalgia della prole"??
Non ho una risposta a queste domande, ma so che,  anche se forse dovrei struggermi pensando ai baci del Tugnello e alle chiacchiere argute della Tugnella, semplicemente ciò non accade. Nessuna pena.
Penso a loro serenamente tutti i giorni (NB giusto per non sembrare troppo cuore di ghiaccio: non è che io mi dimentichi della loro esistenza. Loro sono nei miei pensieri sempre, ma senza patemi) e mi godo la libertà ben sapendo che è uno scampolo, un'eccezione e che domani pomeriggio prenderò un treno che mi porterà da loro e per tre settimane staremo insieme tutto il giorno, ci stringeremo, coccoleremo, giocheremo, leggeremo, faremo i bagni, i castelli di sabbia, passeggeremo, vedremo paesini arroccati, patteggeremo su numero di gelati e ore di tv accettabili...e io sarò mamma full time e sarò felice di esserlo proprio perchè mi sono caricata di libertà nelle ultime settimane.
A proposito: buone vacanze a tutti!

lunedì 4 luglio 2011

Trent'anni dopo. Seconda parte. I cartoni animati in TV

Dopo il post in cui ho provato a confrontare le feste di compleanno dei bambini di 30 anni fa con quelle attuali, passo ora a un altro "com'era e com'è": i cartoni animati in tv.


A fine degli anni 70, cioè a quando risalgono i miei primi ricordi aventi per oggetto il piccolo schermo, la televisione era solo mamma Rai, alla quale faceva compagnia, per noi bimbi frontalieri del comasco, la tv svizzera.
La prima trasmetteva solo nel pomeriggio. Adesso che la tv propone programmi a tutte le ore del giorno e della notte, sembra incredibile, ma fino al 1986 le trasmissioni Rai si interrompevano a mezzanotte e riprendevano dopo pranzo.
L'inizio della programmazione era dato dall'indimenticabile sigla "con le ragnatele" .

Con la seconda avevo un appuntamento fisso il sabato sera quando trasmettevano "Scacciapensieri", un contenitore di cartoni animati che adoravo e che portava me, bimba schifiltosissima, a trangugiare persino l'odiato minestrone appena sentivo arrivare dalla sala (dove i miei fratelli, molto più di bocca buona di me, già stavano spaparanzati davanti allo schermo) la sigla iniziale con la risatina che potete ascoltare nel video qui sotto:

Nei pomeriggi infrasettimanali, dopo la scuola e dopo i compiti, potevo vedere un po' di tv. I primi cartoni che ricordo sono l'Ape Maia (a questa è collegato il mio ricordo dell'attentato al Papa: stavo vedendo proprio l'ape capellona, quando interruppero le trasmissioni per darne notizia e ammetto che con l'egocentrismo di allora prevalse il fastidio per il piacere interrotto, piuttosto  che la preoccupazione per un evento di cui non capivo la portata), Barbapapà, Heidi, Capitan Harlock, Vicki il vichingo, Barbapapà, Ryu il ragazzo delle caverne.
Qualche anno dopo (1980) finisce il monopolio Rai e arriva la Fininvest con Italia1 ampliando così notevolmente, di certo a livello quantitativo,  l'offerta televisiva per i bambini: cartoni animati dal pomeriggio (Bim Bum Bam!!) fino all'ora di cena. A quell'ora ricordo in particolare Candy Candy che io adoravo: peccato che quell'orario per me fosse una tragedia! A casa mia ci si metteva a tavola proprio alle 20 e i miei genitori erano totalmente contrari alla tv accesa durante i pasti!! Anni dopo ho apprezzato che preferissero che quello fosse un momento conviviale in cui raccontarsi la giornata..ma allora che fastidio sentire "E' prontoooooooooo" mentre sullo schermo Antony moriva, Terence faceva il gradasso, Iriza e Neal i bastardoni..
Ma se Italia1 permise a noi ragazzetti degli anni 80 di fare spanciate di cartoni...era comunque nulla  al confronto con l'offerta a disposizione dei bimbi di oggi.
Teoricamente potrebbero stare davanti al tubo catodico 24 ore al giorno vedendo sempre cartoons diversi. Tutte le reti ne trasmettono e l'avvento di Sky e del digitale terrestre ha ampliato ulteriormente un'offerta già stra-abbondante.
Come viene "dosata" l'esposizione televisiva??  Posso parlare solo della mia limitata esperienza con bimbi di 4/10 anni ( i miei e i vari amichetti che  frequentano).
Ci sono mamme che concedono la tv anche al mattino, magari per convincere i figli a vestirsi/mangiare più in fretta; altre la fanno accendere nel pomeriggio al ritorno da scuola o prima di cena mentre sono impegnate in cucina; altre, come la sottoscritta, solo dopo cena.
Io non ho grande passione per i fornelli e preparo cene veloci che non mi impegnano particolarmente, poi  comunque preferisco giocare con i Tugnelli e dargli pasta al pomodoro piuttosto che farli guardare la tv e preparare manicaretti. Per ora va bene così anche a loro (e al santo consorte che si accontenta..). Non so se durerà.
Poi, passerò per mamma intransigente, ma uso io il telecomando. Registro tanti cartoni e film per bimbi su MySky e poi faccio scegliere a turno ai Tugnelli tra questi cosa vedere.
Vedono un po' di tutto, ma mi permetto (anche questo chissà quanto durerà..) di "censurare",nel senso che non sanno che potrebbero vederli o che magicamente scompaiono, cartoni che mi sembrano troppo idioti tipo le WINX, A tutto reality L'isola (ma che boiata è??) , Leone il cane fifone (idem), i film di Barbie...
Ci sarebbe anche da fare qualche commento su come siano cambiati i cartoni in 30 anni, ma questo post voleva solo essere una mera riflessione quantitativa. Quando avevo l'età che hanno adesso i miei figli, cioè a fine anni 70, ne esistevano al massimo una quindicina spalmati quasi solo sulle ore pomeridiane..adesso ce ne sono dieci volte tanto, disseminati in 24 ore. Per forza che tocca mettere dei paletti!
Voi quanto e cosa fate/fareste vedere ai vostri pargoli??
ps i miei bimbi vedono: Manny Tuttofare, Sam Sam, Dora l'Esploratrice, La casa di Topolino, Jack e i pirati.., Bibi piccola strega, Olivia, Braccio di Ferro, Barbapapà, Babar e altro che al neurone avvizzito al momento non sovviene.
Ciao a tutti!